Dopo la laurea ho collaborato per diversi anni presso U.O.s Di Psicologia Ospedaliera dell’Ospedale S.Bortolo di Vicenza nel ruolo di Psicologo borsista. Ho seguito in particolare un progetto sulla prevenzione della depressione post partum presso il reparto di Ginecologia Ostetrica dell’Ospedale S. Bortolo. In tale contesto mi sono occupata della consulenza e del sostegno psicologico sia in caso di difficoltà relative alla maternità sia nel caso di difficoltà psicologiche insorte in seguito ad eventi infausti quali aborti, lutti e morti endouterine.
Vi è mai successo di continuare a pensare e a ripensare ad un problema? Continuate a pensare e ripensare più volte, nell’arco della giornata, a quell’esame che vi preoccupa, a quel progetto di lavoro che “chissà se andrà bene” a quel ragazzo che “chissà se gli piaccio” ecc? Il più delle volte poi la nostra mente è un’ottima regista di film horror e nel giro di pochi minuti cominciamo ad immaginare gli esiti più negativi di una situazione o di una scelta. Ecco, a questo punto stiamo rimuginando. Badate bene il nostro rimuginare crea in noi la convinzione illusoria di poter risolvere il problema continuando a pensarci e ripensarci. In realtà la rimuginazione è un pensare al problema fine a se stesso. Non risolve nulla quindi, anzi crea il problema che è appunto il fatto di sviluppare l’abitudine a rimuginare sulle cose. Più rimuginiamo e meno siamo lucidi e consapevoli per poter decidere ed agire in maniera consapevole. Rimuginare, di tanto in tanto, è un’attività normale ma per alcuni di noi può diventare una spiacevole abitudine che consuma molte energie e favorisce emozioni negative, quali ansia e tristezza.
Un piccolo esercizio per imparare a smettere di preoccuparsi
Per allenarvi a gestire le vostre rimuginazioni potete provare a mettere in atto il seguente esercizio: ogni qualvolta vi accorgete che state per cominciare a rimuginare ditevi “STOP” e fissate poi un momento successivo (di una quindicina di minuti) in cui potrete dedicarvi interamente al vostro rimuginio. Es: se siete a pranzo col vostro partner e vi accorgete che siete distratti dal vostro rimuginio (ipotizziamo che siano le 13) ditevi “stop” e posticipate alle ore 18. Potrete quindi dedicarvi a questa attività dalle ore 18 alle ore 18,15. Quando arriverà l’ora stabilita potrete decidere voi se utilizzare quell’arco di tempo per ripensare al vostro problema o se quel quarto d’ora potrà essere speso per qualcos’altro. Questo piccolo stratagemma, che nella psicologia cognitivo-comportamentale prende il nome di “dilazione del rimuginio” può sembrare all’apparenza semplice e banale ma nella realtà richiede un po’ di fatica e allenamento. Cominciate quindi ad allenare la vostra mente a gestire i pensieri negativi affinché i vostri film horror possano finalmente diventare dei piccoli cortometraggi!:)
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